In vetta al Corno Piccolo
Tripudio calcareo di cime aguzze, torri e campanili
Il Corno Piccolo per noi è sempre stato come il miele per l'orso... almeno una volta l'anno dobbiamo tornarci. Gli amici di oggi, poi, non ci sono mai saliti... sarà un piacere vedere la sua bellezza riflessa nei loro occhi sgranati.
Partenza dalla Madonnina (2015 m), la punta del compasso. Proprio di fronte abbiamo il cuore del Gran Sasso, con il Corno Piccolo e il Corno Grande separati dal Vallone delle Cornacchie, verso destra i bastioni dell'Intermesoli e del Corvo, a sinistra tutta la catena orientale. Insomma da qui, con un solo colpo d'occhio, si riesce a fare una bella scorpacciata di Gran Sasso.
Saliamo verso il Rifugio Franchetti. Il Passo delle Scalette (2100 m), in versione estiva è un semplice ed aereo passaggio.
Ai lati del sentiero, ricche fioriture.
Foto di rito... cucù settete!!
Un fringuello, su una roccia poco distante, è indaffarato a pulire le sue piume... ci dà le spalle e non bada affatto a noi che passiamo.
Il sentiero sale per tornanti...
... mentre il mondo intorno è disegnato a linee verticali.
Sul Monolito c'è una cordata che attira la nostra attenzione. Con il naso all'insù...
... raggiungiamo il Rifugio Franchetti (2433 m).
Slackline?
Luca ci accoglie con la consueta gentilezza e ci procura i caschi mancanti. Grazie!
È un piacere starsene qui a rimirare la Est del Piccolo...
... ma è meglio non gingillarsi troppo. C'è ancora tanta strada da fare.
Tra profumate fioriture di heracleum e isatis...
... saliamo alla Sella dei Due Corni (2547 m).
Il panorama è da urlo e a fatica ci concentriamo sull'attrezzatura. Transiteremo sotto le pareti meridionali delle Fiamme di Pietra e sotto la ferrata Danesi, perciò è meglio indossare i caschi.
Ci abbassiamo nel Vallone di Ginepri. Scendere dopo tanta salita, dispiace... ma pazienza!!
La Via Normale al Corno Piccolo sale per il versante SO, l'unico accessibile all'escursionista, seguendo un percorso obliquo che va dalla base del Campanile Livia alla sommità della Prima Spalla. Nel 1887, Enrico Abbate e Giovanni Acitelli, i primi salitori del Corno Piccolo, passarono per questa via in discesa. Dal sentiero è ben visibile la Conca degli Invalidi e la lunga fila di formichine dirette alla vetta del Corno Grande.
Il Corno Piccolo è una montagna difficile per l'escursionista, non c'è nessuna via per giungere in vetta che non costringa a mettere le mani su roccia.
Insomma, c'è da divertirsi!
L'unico passo un po' difficoltoso è un diedro-camino che scende verticale per qualche metro.
Con qualche brivido, tutti gli amici riescono a passare...
sarà merito delle battute che Andrea spara a raffica?
I semplici passaggi di arrampicata sono accompagnati da un contorno di grande respiro.
Aggirando paretine e guglie rocciose, raggiungiamo il caratteristico buco... e già in alto si intravede l'uscita sulla Prima Spalla.
Il passaggio è meno complicato del buco della Danesi...
... ma ugualmente divertente.
Basta guardare le facce sorridenti di tutti!
L'esposizione è notevole, ma non si coglie... ci si concentra soprattutto su dove mettere mani e piedi!
Raggiungiamo il crinale che collega la Prima Spalla...
... alla vetta.
Manca poco... forza!
I bravi alpinisti...
... raggiungono la vetta (2655 m)... tra le nuvole!
Il Corno Grande, scrigno del ghiacciaio, è lì di fronte... basta allungare una zampa...
.... aaahuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuu!!!
Visto che siete ancora vivi? Ora possiamo rilassarci e mangiare un panino.
Qualcuno riesce anche a farsi un caffé! Un rockcaffé!
Il Franchetti visto da qui sembra un modellino (affollato).
Foto del branco al completo.
Si scende per lo stesso itinerario e con più tranquillità... ormai tutti hanno preso dimestichezza con il meraviglioso calcare del Corno Piccolo.
Anche il diedro, fatto in salita, dà meno pensieri.
Camosci a due zampe...
... e camosci a quattro zampe! Tanti camosci!! ...che si godono il fresco su un nevaio residuo nel Vallone dei Ginepri. C'è chi sta sdraiato pancia sulla neve, chi corre, chi salta, chi scivola giocoso... ci sono anche i camoscetti!
Il ritorno in salita alla Sella dei Due Corni è l'ultima fatica.
È fatta!
Da qui è tutta discesa.
Peccato dover scendere a Prati di Tivo... non sarebbe meglio restare qui?
Magari la prossima volta... un saluto a Chicco e via.
Un grazie a Serena, Stefania, Andrea e Luciano, che con i loro scatti mi hanno aiutato a rendere completo questo foto-racconto.