L'altopiano di Campo Imperatore è da sempre terra di pastori e di transumanza. Dopo la crisi dell'impero romano, furono i monaci cistercensi a far ripartire le attività agro-pastorali nelle terre alte del Gran Sasso aquilano... a testimonianza della loro caparbia presenza restano i ricoveri in pietra (le condole), i ruderi della grancia di Santa Maria del Monte di Paganica, e la piccola chiesa di Santa Maria ai Carboni , anch'essa grancia nei monaci nel Piano delle Locce.
Dopo l'eversione feudale, le genti di montagna si spinsero a coltivare terreni fino a quota 1600 m; sono numerose le vallecole strappate alla montagna con un lungo e faticoso lavoro di spietramento. Sui pendii circostanti scavarono le locce, ricoveri agro-pastorali tutti da scoprire. Con la lampada frontale si può esplorare il loro interno, inaspettatamente ampio... un'esperienza che non mancherà di stupire.
Con la scusa di dover raggiungere la grancia, le locce e le condole, l'itinerario ad anello si snoda tra morbide lande erbose, dove balze, valloncelli, laghetti e crinali si susseguono all'infinito... e in ogni direzione. Sua Maestà il Corno Grande sarà sempre presente a fare da sipario a tanto paradiso e a ricordarci che siamo in terra d'Abruzzo.