Anello del Monte Camicia
In bilico sulla coda del Centenario...
Le emozioni che si vivono in escursione sono un patrimonio prezioso che va conservato. Il foto-racconto è il modo più efficace per farlo e anche a distanza di settimane dobbiamo assolutamente fissare nella nostra pagina dei ricordi la bella avventura vissuta sul Camicia.
Dopo una tranquilla e riposante notte in tenda nel cuore della piana...
... ci spostiamo a Fonte Vetica (1600 m), dove abbiamo appuntamento con gli altri amici. L'itinerario di oggi prevede la salita al Monte Camicia per il Vado Ferruccio e la coda del Centenario e la discesa per il Tremoggia e la Sella di Fonte Fredda, un bell'anello corposo... che però non spaventa la piccola grande Carolina...
... che non solo tiene il passo del branco, ma rallegra tutti con i suoi racconti e i suoi indovinelli sulla saga di Harry Potter.
Costeggiamo le pendici meridionali del Camicia, sulla traccia già percorsa il giorno prima con Malic e le pecore. Dopo le soste obbligate alla fonte...
... al masso aragonese...
... e alla vecchia miniera...
... prendiamo a salire verso il Vado di Ferruccio. Sotto gli occhi, il tormentato versante sud del Prena.
Alcuni degli scatti di questo racconto (quelli belli) sono opera di Francesco... che non si lascia spaventare dall'idea di portare in spalla tutta l'attrezzatura fotografica. Visti i risultati, lo invitiamo a partecipare a tutte le nostre escursioni, quale fotografo ufficiale di Abruzzo Parks. Ci stai? ;)
La carovana procede di buon passo...
... in uno scenario sempre più grandioso.
La vegetazione, messa a dura prova dalla calura estiva, ritrova nuova vita vicino i corsi d'acqua e nei valloncelli ancora innevati.
Nevaio di fine agosto...
... e vicino, ancora in fiore, l'androsace villosa...
... e la manina rosea.
Poco sotto il vado...
... le rocce assumono strane forme... guarda là! C'è una chiocciola!
Dal Vado di Ferruccio la vista si apre all'improvviso sulle dolci colline del versante teramano, fino al mare. La meraviglia crea un attimo di sospeso silenzio... Carolina riesce anche a distinguere la sua casa!
Dopo una breve pausa merenda, ripartiamo...
... per l'aerea cavalcata di cresta che ci condurrà sulla vetta del Camicia.
Siamo in bilico sulla cresta di questa immensa onda rocciosa, sollevata dalle forze orogenetiche che hanno creato l'Appennino.
Il panorama intorno è una gioia per gli occhi e per il cuore.
Ben in vista l'inclinazione e la deformazione degli strati rocciosi.
Siamo sulla coda del Centenario e ben presto incappiamo in altri pellegrini...
... che subito si congratulano con Carolina.
Si tratta dopotutto di un percorso avventuroso, con qualche passaggio di arrampicata.
Mano a mano che ci alziamo di quota, la vista si spinge sempre più lontano
(per Giovanni... guarda quanti cardi in fiore!).
Ormai manca poco... non ci resta che superare un friabile canalino...
... cercando di non sfiorare gli accumuli di pietre, che scendono giù a cascatelle...
... e percorrere gli ultimi metri...
... che ci separano dalla vetta.
Ecco la croce!! Tra le nuvole!
Bravi tutti!
Siamo a 2564 m... la piana, il Bolza e il resto della catena orientale sono più in basso.
Le nuvole prendono a serrarsi intorno a noi... e la foto di gruppo esce scura. Pazienza, a contare sono i sorrisi "da vetta", che hanno sempre una luce speciale.
Il freddo ci scaccia via e scendiamo di quota per trovare un posto riparato per la pausa pranzo.
Dopo un'occhiata reverenziale all'abisso della Nord...
... ci fermiamo sul sentiero a mangiare il panino, che già da tempo si agitava nello zaino.
È il compleanno di Stefania... a lei gli auguri... a noi i dolcetti!
Le nuvole sempre più nere ci spingono alla prudenza e, invece di passare per il Tremoggia, decidiamo di scendere per il Vallone di Vradda. A metà discesa il cielo beffardo torna terso... ma guarda un po' che brutto scherzo!
Proseguiamo la discesa, rammaricandoci di aver perso l'occasione di ammirare i camosci dal Tremoggia. Ma ecco che avvistiamo un camoscio solitario, che ci osserva curioso dall'alto! Quello che nelle mie foto è una indistinta macchia marroncina, nello scatto di Francesco è un camoscio che si mostra in tutta la sua maestosità.
I chilometri caricati sulle ginocchia sono tanti... eppure c'è qualcuno che sogna già altre salite. Che soddisfazione! Sarà di certo tutto merito del Gran Sasso e di Madre Natura, ma noi siamo stra-felici quando ritroviamo nei compagni di avventura un po' del nostro stesso entusiasmo.
A Fonte Vetica si chiude il nostro anello. Che buona quest'acqua!!!
Un ululato di applauso a tutti i membri del branco e in particolare alla piccola grande Carolina...
... come è andata a finire poi con il tuo cucciolo?
Un grazie di cuore a Francesco e a Domenico che hanno arricchito con i loro scatti il nostro foto-racconto. A te, Stefania, rimasta senza batterie... spero non manchi nessuno degli scatti che avresti voluto fare. :)