Cima delle Murelle
Paesaggio lunare... con vista mare!
L'emozione è forte... ogni volta che torniamo a zampettare su questo itinerario.
Quella delle Murelle è una classica delle Montagna Madre e chi non c'è mai stato prepari subito zaino e scarponi. Tutto il percorso è ben visibile già dalla partenza, dall'eterno chiuso Rifugio Pomilio della Majelletta... la mugheta di Scrimacavallo, la salita al Focalone, la cresta delle Murelle e l'anfiteatro, il Passo della Capra, il Cavone... insomma c'è tutto! La vista è da ululato...
... in più giugno pazzerello ci regala aria frizzante e un paesaggio più terso che mai. Anche il cielo oggi è uno spettacolo! Le nuvole modellate dal vento faranno felici tutti i fotografi presenti.
Con un morbido saliscendi tra i rami profumati del pino mugo...
... raggiungiamo il fontanino della Sella dell'Acquaviva e facciamo una breve tappa di rifornimento. L'acqua della Majella è squisita!!
Da qui comincia la salita vera e propria, ma chi ci pensa? Con gli occhi puntati sulle Unghie del Focalone non si avverte fatica.
Sul traverso per il bivacco Fusco c'è ancora qualche lingua di neve.
È qui che incontriamo un caro amico...
... venuto a dare la caccia (fotografica) a due tesori floristici esclusivi della Montagna Madre.
Le pinguicole non sono ancora fiorite, ma ci sono tante piantine in crescita.
Le minute soldanelle, invece, ci sono e non sfuggono all'occhio sensibile di Giovanni
(grazie per la foto!).
Oltre il filo di cresta si apre una vista superba sull'anfiteatro delle Murelle.
Il gobbone dietro è il Monte Acquaviva.
Il bivacco Fusco, una lattina gialla dall'invidiabile posizione panoramica.
Il branco al completo... con le facce di chi sa di essere in paradiso.
Con l'aiuto di Giovanni...
... riusciamo a catturare l'immagine dei camosci sul versante opposto delle Murelle.
Proseguiamo alla volta del Focalone...
... in bilico tra le Murelle...
... il Rotondo e il Pescofalcone...
... e al di là del Secondo Portone sua maestà il Monte Amaro.
Ben visibili sia il bivacco Pelino che il Rifugio Manzini.
La vetta del Monte Focalone (2676 m)... da qui il paesaggio si fa davvero lunare.
Le pietre croccano sotto le zampe come piatti rotti.
Sul suolo lunare, secolari cuscinetti di silene acaulis e vitaliane già in fiore.
La cresta delle Murelle ci aspetta...
... arriviaaaaaaaaamooooooooo!!!!
Un po' di neve e tutti tornano bambini... c'è chi scia sui piedi e chi scivola sul sedere.
Non mi aspettavo un panorama ancora tanto innevato.
Eccoci in cresta, ora ci tocca giocare sulle roccette...
... famose per la grande quantità di fossili che custodiscono. Tutta questa cresta un tempo era sott'acqua. Stiamo camminando su un fondale marino e senza la muta!!
Sul crinale opposto il puntolino giallo del bivacco Fusco, guarda dove eravamo prima!!!
La vetta è ormai a pochi passi. C'è qualche nuvola scura, ma non ci preoccupiamo più di tanto, non si prevedono temporali e la pressione si mantiene stabile.
Cima Murelle (2596 m).
Ci fermiamo a mangiare al riparo dal vento, sospesi tra le nuvole, sulla Val Forcone e l'immenso fianco roccioso dell'Acquaviva.
Oltre al solito panino c'è una bella sorpresa, Stefania ci ha portato le sue gustosissime ciliegie. Grazie!!!!
Prima di intraprendere la discesa, la foto-ricordo. Bravi tutti!
Per molti è il primo assaggio di Majella, un assaggio che sono certa non dimenticheranno mai!! Aspettate, però, la Majella non ha ancora finito di stupirvi!
Un saluto alla cima...
... e si scende giù per dritto verso l'anfiteatro.
A sinistra le pareti delle Murelle (il nome parla da solo)... siamo passati proprio di là!
A destra uno scorcio di Majella orientale, il vallone di Selvaromana, il Vallone delle Tre Grotte, il selvaggio versante Nord delle Murelle...
... e il mare.
Tra queste balze rocciose vive il camoscio... ecco il branco dell'anfiteatro.
Con tanto spettacolo intorno, è difficile concentrarsi su dove mettere i piedi.
Franco!!! Ma dove ti abbiamo portato?
In paradiso!
Mi sembra di impazzire, sono circondata dalla bellezza e con le foto riesco a catturarne solo un po'.
Qui nell'anfiteatro sono stati catturati molti camosci, poi liberati sui Sibillini e sul Sirente...
chissà che nostalgia, poveretti!!
Luigi ci scatta una bella foto. Manca solo Luciano, già partito all'inseguimento della capra.
A malincuore ripartiamo anche noi...
Il sentiero passa alla base di un'alta parete e gira dietro l'angolo in modo spettacolare. Come un balcone si affaccia sulla Valle di Selvaromana, che mille metri più sotto si snoda sinuosa verso la Valle dell'Avella.
Camosci dappertutto... anche se in foto non si vedono.
In questo scatto invece si vedono bene...
... a anche qui.
Il Passo della Capra è un breve passaggio esposto, attrezzato con un cavetto.
Un punto di vista privilegiato su Selvaromana. Quasi quasi si vede il fondo!
Superato uno sperone roccioso, si prosegue comodamente tra i mughi...
... fino a sbucare di nuovo al fontanino.
Dopo aver mangiato le ultime ciliegie rimaste, prendiamo la via del ritorno.
Tappa alla Tavola dei Briganti.
Il vento fresco e le nuvole ci accompagnano fino alla Majelletta.
Giù nel piano c'è il sole...
... il mare sembra vicinissimo. Racconto sempre che dalla Majella, nelle giornate limpide, si vede la costa dal Conero al Gargano e alle Tremiti... oggi non devo raccontarlo. È tutto sotto gli occhi!!!
Ringrazio Giovanni, Serena, Andrea, Luigi e Luciano, che con le loro foto mi hanno aiutato a rendere più completo questo foto-racconto.