Con Erri
Al Rifugio Sebastiani... con Mattia e Ilaria... e con Erri!
Noi montanari siamo spessi incompresi e difficilmente riusciamo ad esprimere a parole il perché del nostro andare per montagne. Mi piace pensare ad Erri come a uno di noi che invece ci riesce e anche bene... restando coi piedi a terra e senza troppo ricamare.
Alla notizia che Erri verrà da noi, in montagna, ospite al Rifugio Sebastiani, drizziamo le orecchie e puntiamo subito nella sua direzione. Non possiamo perdere l'occasione di incontrarlo. Nel fatidico giorno, insieme a Mattia e Ilaria, e con il dolce peso dei libri da far autografare nello zaino, raggiungiamo i Piani di Pezza. Erri arriverà al rifugio nel tardo pomeriggio, perciò abbiamo tempo e possiamo salire con calma e vagabondare intorno per goderci l'abbraccio di Madre Natura.
Decidiamo di passare prima per il Colle dell'Orso.
La giornata è da incorniciare... sia per le fioriture che per il gioco delle nuvole in cielo. Mattia e Ilaria poi si rivelano compagni curiosi e pieni di entusiasmo... anzi, grazie a loro, impariamo qualcosa in più su anfibi e speleologia.
Siamo quasi al crinale e già pregustiamo la vista sul cuore del Velino.
"La montagna per me è un luogo deserto dove si vede il mondo com'era senza di noi
e come sarà dopo".
Tanto spettacolo va gustato con calma... assimilato... perché di tanto in fotografia resterà ben poco.
L'idea che Erri sia già arrivato ci fa scalpitare. Scendiamo al rifugio.
Erri ancora non c'è.
Lasciamo le nostre cose in quella che sembra la stanza da letto dei sette nani... dove dormiremo poi la notte (Erri dorme come un angioletto e senza russare).
Che si fa nell'attesa?
Buona idea!
In pochi minuti siamo alla Cimata di Puzzillo, prima elevazione della lunga cresta che divide i Piani di Pezza da Campo Felice.
Mattia va subito in esplorazione della piccola grotta che sorge a pochi metri dalla vetta.
Ilaria invece trova un serpente e ci chiama. "Correte! Prima che scappi!".
È una meravigliosa piccola vipera dell'Orsini.
Mattia non chiedeva altro e subito prende tutte le misurazioni per registrare l'avvistamento.
Siamo contentissimi... e guardiamo con attenzione intorno per trovarne altre.
Tornati al rifugio, troviamo Erri.
Stare seduti in sua compagnia, in questo posto, a parlare, a raccontare, a mangiare insieme... è un privilegio e un onore.
"Insieme stasera in un posto simile. Erri. 4 luglio 2015", scrive nella dedica sul libro che gli porgo... un posto simile a quello in cui vive il re dei camosci, con la farfalla bianca sul corno sinistro.
"Esistono in montagna alberi eroi, piantati sopra il vuoto, medaglie sopra il petto di strapiombi. Salgo ogni estate in visita a uno di loro. Prima di andare via monto a cavallo del suo braccio sul vuoto.
I piedi scalzi ricevono il solletico dell'aria aperta sopra centinaia di metri.
Lo abbraccio e lo ringrazio di durare."
"L'alpinismo ha rinnovato negli ultimi secoli un'intimità con le cime. Molti praticanti dichiarano di compiere così anche un avvicinamento spirituale. Andare in montagna non mi fa questo effetto. Non è un accostamento, è un allontamento da ogni luogo, salgo per voltare le spalle. Non è un luogo di incontro con i cieli aperti, ma di marcata separazione dal suolo, approfondisco una solitudine".
Si fanno preparativi per la cena.
Al tramonto l'aria si fa frizzante e i colori più vivi...
... le ombre si allungano.
Nel rifugio sono già tutti a tavola...
... insieme nel rifugio in montagna...
... con Erri che ci parla di montagna.
Prima dell'alba siamo di nuovo in cammino.
"... il mio punto preferito di orizzonte, l'est, l'origine del giorno. L'est me lo apparecchia, me lo offre spalancato. L'est è pieno di forze fresche da spendere per la salita, pieno di ore di luce...".
Gli amici della transumanza ci aspettano a Castel del Monte.
Con Ilaria e Mattia ci diamo appuntamento per altre avventure.
Un grazie ad Elettra Pistoni per le foto di formato quadrato.
Il corsivo è di Erri.
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ilaria