Quattro passi nella storia
Viaggio nel tempo, ai piedi del Morrone, tra natura, sacro e storia...
Ai piedi del Monte Morrone, nella Valle Peligna, in uno spazio di pochi chilometri quadrati, si conserva la memoria di un tempo plurimillenario: dall’età del bronzo delle pitture rupestri in ocra rossa, all’era pre-cristiana del santuario di Ercole Curino, al medioevo dell’Eremo di Pietro da Morrone-Celestino V e dell’Abbazia di Santo Spirito, fino alle due guerre mondiali con il campo di prigionia di Fonte d’Amore.
È un facile percorso ad anello, vario e molto panoramico, poco distante da Sulmona, che consente un vero tuffo nella storia.
Il punto di partenza è l’abbazia di Santo Spirito al Morrone (4), detta comunemente Badia Morronese, in località Badia (360 m) a circa 5 km da Sulmona. L’abbazia esprime bene il prestigio e la potenza raggiunti dall’Ordine dei Celestini. Dopo la soppressione degli ordini religiosi, essa fu adibita a carcere e ora, dopo una lunga fase di ristrutturazione, è sede del Parco Nazionale della Majella e degli uffici della Soprintendenza per i Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologici dell'Abruzzo.
Si prosegue poi verso Marane, dove sono state conservate alcune baracche del Campo di Prigionia 78 (1). Da qui l’8 settembre del 1943 i prigionieri alleati fuggirono dal campo di Fonte d’Amore e si dispersero nei paesi alle pendici del monte Morrone, aiutati dalla popolazione locale, in attesa di raggiungere la linea del fronte.
Proseguendo sulla strada, si raggiunge Fonte d’Amore, la fontana celebrata da Ovidio.
Ripreso il cammino, si giunge all’area archeologica del santuario italico di Ercole Curino (2) per visitare i resti di una chiesetta celestiniana, le terrazze e le gradinate del tempio con il sacello (e il suo magnifico mosaico) e i vani delle botteghe.
Dall’area per un ripido sentiero, a tratti scalinato e scavato nella roccia, si sale all’Eremo di Sant’Onofrio al Morrone (3) a 637 m di quota. Restaurato dopo le cannonate dell’ultima guerra, l’eremo conserva in parte l’aspetto che aveva all’epoca di San Pietro Celestino: l’oratorio, gli affreschi e una serie di celle e locali che hanno ospitato figure isolate di religiosi ed eremiti laici. Dall’eremo si domina meravigliosamente tutta la Valle Peligna e i principali gruppi montuosi che la delimitano.
Si riscende infine al punto di partenza, per un piacevole e comodo tratto di strada nel bosco.
- Percorso: anello di ca. 6 km
- Dislivello: ca. 300 m
- Difficoltà: E - facile, ma con un pizzico di avventura
Possibile l'incontro con...
lupo, capriolo, cinghiale, volpe, scoiattolo, falchi, animali al pascoloEquipaggiamento necessario
Zaino con spallacci, scarponi (o almeno scarpe da ginnastica con suola scolpita), bastoncini da trekking (facoltativi), abbigliamento a strati, giacca, mantellina da pioggia o k-way, guanti e berretto, macchina fotografica, medicine personali, pranzo al sacco e acqua.
Puoi prenotare fino a...
Entro le ore 18.00 del giorno prima, contattandoci ai recapiti sotto indicati.
Allo scadere, l'escursione sarà confermata agli iscritti, dopo aver controllato le ultime previsioni meteo e il numero dei partecipanti.
Su richiesta di gruppi o singoli, almeno una settimana prima.
Dove ci incontriamo?
Appuntamento alle ore 9.30 presso la Badia Morronese, sede del Parco Nazionale della Majella, in via Badia n.38 a Sulmona, AQ (coordinate GPS parcheggio 42°05'18.8"N 13°55'19.9"E). Auto proprie.
Fine attività: nel primo pomeriggio.
Il programma potrà subire variazioni in base alle condizioni meteo.
Costo dell'attività
€ 15,00 a persona (bambini 8-12 anni € 5,00),
massimo 25 persone.
Dove dormire
Se vieni da lontano, contattaci e sapremo indicarti la struttura ricettiva che fa per te. Oppure guarda sul sito del Parco.