Se sei innamorato del Gran Sasso, dedichiamo a te questo weekend. Se ami gli spazi sconfinati e i silenzi della montagna, non troverai modo migliore di trascorrere la tua vacanza. In inverno, il Gran Sasso, con i suoi ariosi panorami, i borghi, i castelli e le abbazie, si colora di un fascino senza eguali e regala scorci da favola dove passeggiare con le ciaspole diventa un'indimenticabile esperienza ricca di emozioni.
I borghi delle Terre della Baronia sono piccoli gioielli medievali suggestivi e accoglienti in ogni periodo dell'anno. L’altopiano di Campo Imperatore infine ti sorprenderà con i suoi panorami infiniti, che tanto hanno affascinato fotografi e cineasti.
Le escursioni sono due e si può decidere se partecipare ad entrambe o anche solo ad una. Chi volesse trascorrere un bel weekend nel Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga, può pernottare a Santo Stefano di Sessanio o a Calascio. 

sabato

La nostra aerea passeggiata prende il via da Santo Stefano di Sessanio, membro del club dei Borghi più Belli d’Italia, per visitare le case-mura, i tortuosi selciati che si insinuano tra le abitazioni e la preziosa eredità lasciata dall’antica opulenza prodotta dal commercio della lana. Da Santo Stefano, attraverso il Piano Lucchiano, saliremo per cresta al Monte delle Croci fino a raggiungere il castello di Rocca Calascio e la chiesa di Santa Maria della Pietà. Il castello domina la Valle del Tirino e l'altopiano di Navelli e sorge su un crinale a 1460 metri d'altezza, in una posizione panoramica straordinaria e molto favorevole dal punto di vista difensivo, tanto da essere utilizzato in passato come punto d'osservazione militare in comunicazione con altre torri e castelli vicini, sino all'Adriatico. Scenderemo poi al borgo di Rocca Calascio, e da lì a Calascio, dove si concluderà il nostro itinerario.

domenica

Da Santo Stefano di Sessanio andremo alla scoperta delle tracce lasciate dall'attività secolare delle genti di montagna, che si spinsero a coltivare terreni fino a quota 1600 m. Conosceremo allora le locce, antichi ricoveri agro-pastorali scavati nelle pendici circostanti gli altipiani coltivabili, le condole, costruzioni in pietra risalenti al 1400, legati alla presenza dei monaci cistercensi di Santa Maria del Monte di Paganica, che con la loro alacre attività favorirono la ripresa della transumanza, e infine la piccola chiesa di Santa Maria ai Carboni, grancia dei monaci nel Piano delle Locce. L'itinerario ad anello ci condurrà tra lande innevate, dove balze, valloncelli e crinali si susseguono all'infinito... e in ogni direzione. Sua maestà il Corno Grande sarà sempre presente a fare da sipario al bianco paradiso e a ricordarci che siamo in terra d'Abruzzo.

Foto di Mauro Flamini, Tony Cecamore, Domenico Gradozzi, Federica Ricci e Antonello Simonetti.