Le grotte del vino
Sono più di cento!!! Nella Valle di Vusci, tra Carapelle e Castelvecchio Calvisio.
Nella Valle dei Vusci, tra Carapelle e Castelvecchio Calvisio, grotte e casini abbandonati testimoniano una fiorente economia agricola basata sulla viticoltura, scomparsa nei primi decenni del secolo scorso a causa della fillossera.
Nella valle oggi predomina la coltura dell'ulivo, ma il numero elevato di impianti di pigiatura presenti nei casini e nelle grotte, le dimensioni delle vasche e dei torchi a trave lasciano supporre una notevole produzione di uva. L'orientamento felice della valle e la quota (tra 450 e 700 metri) devono aver favorito questa coltivazione, che ancora oggi produce vini rinomati sulle assolate pendici della vicina conca di Ofena.
L'itinerario permette di ammirare alcuni degli esempi meglio conservati di queste "grotte del vino", facilmente scavate nei declivi che circondano la valle. I locali sono ampi e articolati in più stanze, la più grande occupata dall'impianto di pigiatura, le altre adibite a stalla e depositi per la paglia e gli attrezzi agricoli.
Dopo un secolo di abbandono, le grotte (più di cento!) sono nascoste dalla vegetazione e difficilmente raggiungibili. Conservano però ancora intatto il valore di preziosa testimonianza di un modo di vivere andato avanti per secoli pressoché immutato e ormai scomparso... vale la pena, perciò fare qualche sacrificio per andarle a visitare.
La Provincia dell’Aquila in generale e la zona di Ofena in particolare erano le maggiori produttrici di vino della regione fino alla seconda guerra mondiale (come documentano gli annuari vitivinicoli del tempo). Solo in seguito il testimone della quantità è passato alle terre più facilmente coltivabili delle province costiere.
Per di più, la lunga presenza storica della casata fiorentina dei Medici induce molti a pensare che sia stato proprio l’altopiano di Ofena a dare i natali al Montepulciano d’Abruzzo: connubio tra biotipi locali e sapienza vitivinicola toscana.
L'escursione è adatta anche alle famiglie, per i bambini sarà un gioco divertente entrare ad esplorare con la lampada frontale queste piccole grotte nascoste.
Vieni a vivere uno splendido weekend nel Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga, partecipando anche all'escursione "Le Pagliare di Ofena", un tuffo nel passato delle genti di montagna.
- Percorso: Traversata di ca. 6 km
- Dislivello: ca. 250 m
- Difficoltà: E facile
Possibile l'incontro con...
lupo, capriolo, cinghiale, volpe, scoiattolo, chirotteriEquipaggiamento necessario
Zaino, scarponi, bastoncini da trekking, abbigliamento a strati (fino al pile), pantaloni lunghi (e resistenti!), giacca, mantellina per la pioggia o k-way, berretto e guanti, macchina fotografica, lampada frontale o torcia, medicine personali, pranzo al sacco e acqua.
Puoi portare anche l'amico a quattro zampe!
Puoi prenotare fino a...
Su richiesta di gruppi, almeno una settimana prima, ai recapiti sotto indicati.
Dove ci incontriamo?
Appuntamento alle ore 9.30 presso l'area di servizio della Esso sulla S.S. 153, nella Valle del Tirino, sotto Capestrano (coordinate GPS x.396596.35 y.4682341.79). Auto proprie.
Fine attività: primo pomeriggio.
Il programma potrà subire variazioni in base alle condizioni meteo.
Costo dell'attività
€ 15,00 a persona (bambini 8-12 anni gratis).
Massimo 20 persone.
Dove dormire
Se vieni da lontano, contattaci e sapremo indicarti la struttura ricettiva che fa per te. Oppure vai a guardare sul sito del Parco.