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13Settembre

Un cuore tra i lupi

Due giorni dedicati al lupo in compagnia di Antonio Iannibelli


Il lupo più di ogni altro animale è stato perseguitato dall'uomo e ancora oggi la cattiva informazione continua ad accanirsi su di lui. Non possiamo allora farci sfuggire l'occasione di invitare "il lupo" Antonio Iannibelli, fotografo naturalista e autore del libro "Un cuore tra i lupi", per conoscere sempre meglio questo affascinante animale e scoprirne la vera faccia, quella reale.

In questa nostra avventura coinvolgiamo il CAI di Teramo, che decide di inserire l'evento nel programma dei festeggiamenti per il Centenario della Sezione, partecipa numeroso a tutte le attività e apre generosamente le porte della sede alla mostra fotografica e alla presentazione del libro di Iannibelli. Un grazie grande grande!!!

Arriva finalmente il giorno tanto atteso e facciamo la conoscenza di Antonio e Maria, la lupa alfa, ed è subito amicizia!! Tra lupi va così...  entusiasmo contagioso, passione e candore fanciullesco!

Antonio è riuscito a fotografare e filmare il lupo in natura (è difficilissimo!). Nella mostra ci sono alcune delle sue foto più belle, ogni scena ritratta poi prende vita quando Antonio ci racconta i particolari del magico momento dello scatto.

 

Arrivano tutti e in prima fila ci sono anche i bambini. Abbiamo organizzato questo incontro soprattutto per loro! Si parlerà del lupo: come è fatto, cosa mangia, cosa fa nei vari momenti della giornata, le tracce che lascia, l'ululato, il territorio, come va a caccia... e tanto altro.

Luigi De Angelis, il presidente del CAI di Teramo, fa gli onori di casa.

Non resta che presentare Antonio e il suo bel libro... leggetelo!
"Mi spostai sulla sommità di un cumulo di pietre e incominciai ad ululare come tante altre volte avevo fatto. Mi schiarii la gola, presi aria nuovamente e ululai ancora, amplificando il suono con le mani attorno alla bocca. Non ci furono risposte. Dopo poco ululai ancora, più profondamente, in direzione del bosco. Ancora silenzio totale. Mi appostai con discrezione e senza esitare mandai ancora un richiamo, che mi fece rabbrividire riascoltandone l'eco dal monte vicino. Ancora lunghi secondi di silenzio e poi, inaspettatamente, una risposta. Un forte e unico ululato che riecheggiò nella valle. Fu subito seguito da altri canti lupini provenienti dalla stessa direzione, che si susseguirono per lunghi istanti. Non riuscivo a distinguere quanti fossero ma non mi importava, l'emozione era fortissima, una gioia immensa. Appena tornata la quiete istintivamente mi partì un nuovo ululato che venne sopraffatto immediatamente dall'ululato dominante e dall'amplificazione in coro di tutti i componenti del branco. ... Cinque, sei, forse otto lupi ulularono insieme a me, nel silenzio completo della notte più bella della mia vita. ... Tornai da Maria, che si guardava intorno con aria di meraviglia, e quando la presi per mano rivolse a me i suoi occhi increduli e mi chiese se erano davvero i lupi che facevano echeggiare quegli ululati. Restammo incantati per molto ancora, fin quando la luce della luna piena sorta da poco sul lago non ci riporto' alla realtà... Era appena iniziato novembre, il mese dei lupi che ululano". (Un cuore tra i lupi, di Antonio Iannibelli)

Dopo aver chiarito gli aspetti più peculiari del lupo con l'aiuto di foto e slide, Antonio ci mostra alcuni video da lui girati, che ci lasciano estasiati e sempre più innamorati del più affascinante degli animali.
Filippo Di Donato, presidente CCTAM del CAI, interviene poi a ringraziarlo e a ribadire quanto sia importante la corretta informazione per risolvere i conflitti che a volte derivano dalla convivenza tra uomo e animale, e evitare così incresciosi avvenimenti come quello accaduto all'orsa Daniza e ai suoi cuccioli.

Finito l'incontro, nella sede si parla ancora a lungo di lupi e si prendono accordi per l'escursione del giorno dopo.

 

Foto ricordo... Antonio, Luciano, Maria, Lupaclà e nel quadro la Signora, la lupa più bella del mondo!

La mattina dopo il cielo è azzurro e Sua Maestà il Gran Sasso ci aspetta impaziente.

L'escursione sulle tracce del lupo prende il via da San Pietro, frazione di Isola del Gran Sasso (TE).
Al Centro Servizi del Parco ci sono due magnifici gufi reali, che passiamo a salutare.

Pronti? Per l'occasione siamo anche in tenuta mimetica. 
Antonio per camminare leggero si è portato la "compattina".

Ben presto la fabbrica delle nuvole, il Paretone del Corno Grande, entra in funzione... cerchiamo di godercelo finché possiamo!! L'aria è fresca e la passeggiata davvero gradevole. Tra i partecipanti ci sono anche bambini, curiosi e interessati a tutto quello che c'è intorno.

Agli affacci facciamo un po' di bio-watching... nelle radure erbose niente cinghiali. Strano, con tutti questi segni di aratura intorno! Antonio però con il suo superbinocolo (che vede anche al buio) riesce a scorgere degli escursionisti dalle parti del Rifugio D'Arcangelo!

Alla prima pozza fangosa, la più bella delle sorprese!! La forma, la distanza e la posizione allineata non lasciano dubbi... sono tracce di lupo!

E di lupetto! Che bello! A settembre i cuccioli dovrebbero avere 4-5 mesi.
I lupi del Corno Grande (chiamiamoli così) sono passati proprio di qui... vediamo se riusciamo a trovare altre tracce.

Le prede (i cinghiali) sono abbondanti e l'acqua non manca. Attraversiamo diversi ruscelli e transitiamo per la Fonte di Mezzogiorno.

Per di più, il bosco nasconde una città di pietra...

... enormi massi ricoperti da muschi, edere e felci offrono innumerevoli grotte, passaggi coperti e ripari di ogni genere, tane potenziali per la famigliola dei lupi.



Antonio si ferma a "raccogliere" lingue cervine e ciclamini.

Nell'ombra fresca della faggeta risuona il canto dei ruscelli.


Il fotografo in azione...

... e lo scatto...

... il fotografo...

... e lo scatto... enormi mazze di tamburo, ad ombrello chiuso...

... e aperto!

Sbuchiamo sul sentiero dei Quattro Vadi e prendiamo a sinistra...

... verso le Capanne, quel che resta del vecchio cantiere di costruzione del canale di gronda.


Raggiunta la presa dell'acqua, decidiamo di fermarci per la pausa-panino.
I lupetti si divertono a giocare con le foglie giganti del farfaraccio. 

Qui, tra le pietre troviamo altre tracce del lupo...

... inequivocabili!

E poi, dopo un po', ne troviamo altre sul sentiero.

Stavolta sono di un cucciolo di lupo e ancora fresche!
Stiamo percorrendo la stessa pista dei lupi ed è una bella emozione!!


Ruscus hypoglossum, il ruscolo maggiore, parente del pungitopo.

Raggiunti i Piani San Pietro, cominciamo la discesa costeggiando il lungo zoccolo roccioso che li chiude ad ovest. Nel bosco sotto di noi il sentiero dell'andata.

La roccia è rotta, friabile e piena di cavità, ma l'affaccio è davvero arioso e panoramico.


Il tracciolino prosegue tra il bosco e il vuoto e bisogna fare un po' di attenzione.

Nell'erba fiorisce la genziana ciliata e Antonio ci regala questi capolavori.

Il nome scientifico è Gentianopsis ciliata, le sfrangiature dei petali sono ben visibili in questi scatti.

Facciamo poi tappa al belvedere. Antonio ci racconta altre meraviglie sul lupo.

E' un attimo davvero magico, negli occhi il Corno Grande che fa capolino tra le nuvole...

... negli orecchi e nel cuore gli ululati di Antonio e dei lupi!!!

State a sentire anche voi. 

Foto del branco al completo... grazie all'autoscatto di Maria. Ciao!

Non resta che tornare giù a San Pietro... in relax, raccontando ai bambini la favola di Ciuffetto Rosso.
Prima di ripartire, ci fermiamo a fare un ultimo saluto alle montagne intorno... 

... da sempre terra di lupi...

... c'è il Dente del Lupo a ricordarcelo!!

Grazie di cuore a tutti, e soprattutto ad Antonio e Maria. Sono stati due giorni ricchi di emozioni e indimenticabili. Spero tornerete presto a trovarci.
Sono certa che siamo riusciti a ridurre almeno un po' la distanza che c'è tra l'uomo e il lupo.
Aaahuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuu!!!!!!!!!!


Ringrazio per le foto Antonio, Maria, Luciano e Serena. 

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