Il Santuario di Pescosansonesco
Sapete dove è stata usata per la prima volta la parola "Italia"?
Secondo le fonti antiche, il popolo italico dei Vestini comprendeva due nuclei geograficamente distinti e collocati al di qua (cis-) e al di là (trans-) del Gran Sasso (il Mons Fiscellus). Mentre il territorio abitato dai Vestini Cismontani ricadeva in parte dell'attuale provincia delll'Aquila, il territorio dei Vestini Transmontani corrispondeva sostanzialmente all'attuale provincia di Pescara, con centro principale a Penne, l'antica Pinna Vestinorum. Gli approdi sul mare erano presenti alle foci dei fiumi Pescara e Saline, Ostia Aterni e Ad Salinas. La forma prevalente dell'insediamento era quella di piccoli villaggi rurali, adatti allo sfruttamento delle risorse agricole della fascia collinare e a quelle pastorali della montagna. I principali santuari erano collocati a Penne, Pescosansonesco e Loreto Aprutino.
Il Santuario di Pescosansonesco sorgeva sulla via di spostamento delle greggi, che svalicavano e cominciavano la discesa verso la valle del Pescara.
In posizione di confine tra Vestini, Marrucini e Peligni, era ubicato alle pendici del Monte La Queglia, in località Pizzo della Croce...
... nei pressi di una fonte perenne, che alimenta un laghetto (il lago del Morrone)...
... su una terrazza naturale molto panoramica verso la valle e il valico montano.
La più antica struttura del santuario, con ogni evidenza dedicato ad una divinità femminile che guariva e fecondava, appare riconoscibile in un primo terrazzamento di dimensioni ridotte...
... vicino al laghetto formato poco più in basso dalla fonte, dove sono venute alla luce terracotte votive ed altri reperti inquadrabili fra V e IV secolo a.C. (circa un migliaio di ex voto figurati in terracotta, specialmente teste).
All'interno del vasto terrazzamento erano presenti due templi. Un primo, in tre ambienti (III-II sec. a.C.), posto su un basso podio con spalle alla montagna.
A sud di questo primo edificio, venne realizzato un secondo tempietto su alto podio, in una più tarda opera incerta ben curata, simile a quella del I sec. a.C. del Santuario di Ercole Curino a Sulmona.
Questo suggestivo luogo di culto fu per tutta l'età imperiale particolarmente caro alle genti della vallata del Pescara, tanto da essere oggetto ancora nel III sec. d.C. di un ampio restauro promosso da un'importante famiglia di Sulmona, e da restare frequentato addirittura fino alla fine del IV, quando il culto fu interrotto probabilmente in seguito ai decreti dell'imperatore Teodosio nel 391 d.C.
Alle fasi monumentali del santuario appaiono correlabili preziose testimonianze archeologiche: tra queste spicca un bracciale di bronzo con iscrizione paleo-sabellica, contenente la menzione di un agro umbro (reperti custoditi al Museo Archeologico Nazionale di Chieti).
Secondo alcuni studiosi (primo fra questi il pescolano Pier Luigi Calore), la parola "Italia" fu pronunciata per la prima volta proprio nell'attuale territorio di Pescosansonesco; esattamente in questo santuario, i capi tribù dei popoli italici ribelli si riunirono nel 91 a.C. per giurarsi fedeltà e muovere contro Roma con la famosa Guerra Sociale. A sostegno di questa tesi il rinvenimento dei resti del santuario e la moneta in argento (coniata per celebrare il giuramento) sulle cui facce sono riprodotte la scena del giuramento e l'immagine di una donna con la scritta ITALIA (la moneta è conservata nella Biblioteca Nazionale in Parigi).
Abruzzo Parks propone più volte nel corso dell'anno l'escursione "da Pescosansonesco a Corvara", che fa tappa anche all'area archeologica del santuario.