Raffaele Pece

Nella Valle del Chiarino, per quanto ricca di prede naturali, infatti, non è ancora stata rilevata la presenza di lupi, tra il centinaio che popolano un territorio che a corona cinge Campo Imperatore. Non per questo l'escursione nella Valle e' risultata meno fascinosa.

Dai 1100 m. ca. del parcheggio sulla SS. ai poco più di 1600 m. del Rifugio Fioretti, per le faggete che fasciano il corso del Chiarino e poi si traggono in disparte per i pascoli e gli spazi rocciosi che preludono agli altipiani sommitali situati oltre i duemila metri, mirabilmente circondati dalle tante vette che fanno coro agli oltre 2900 m del Corno Grande, sotto la luce elegante della luna, non è certo mancato il fascino dei grandi spazi del Gran Sasso.

Prima la massa come liquida della faggeta, avvolgente e arcanamente indecifrabile nel buio impenetrabile dalle torce frontali, poi, sulla neve, lo spazio che si apre e i fianchi ammantati del Monte Corvo, a sinistra, e del Pizzo di Camarda, a destra, che sembrano scintillare elegantemente e discretamente ai raggi della luna, qua e la' appena velata, ma non nascosta, dalle nuvole.

Un magnifico colpo d'occhio, raro, ammaliante, si offriva appena fuori dai due sorridenti camini accesi del Rifugio.

Un bicchiere di fragrante birra o di rigenerante caffè, due tarallucci dolci della amabile Claudia e quindi, ciaspole ai piedi, giù per poco più di due ore, con la sosta per l'ululato per ora rimasto inascoltato dal signore dell'Appennino.

Nei luoghi che videro la presenza e poi il declino di uno dei castelli che si aggregarono nella città nuova dell'Aquila, fra versi di rapaci notturni e tracce di mammiferi rimasti senza volto, un'escursione non rumorosa, ma neanche fredda, di belle persone in un mondo non ostile, ma fiero e forte, in cui ritornare, anche di giorno, in ogni stagione, con la stessa voglia di lasciarsene avvolgere.

Grazie ad Abruzzo Parks e a Lupa Clà.

Raffaele ha partecipato a "Le Ombre della Luna".