Tra i laghi del Parco...
... nell'abbraccio voluttuoso dell'autunno
"Tra i laghi del Parco" significa, per interderci, tra il Lago di Barrea, il Lago Vivo e il Lago di Montagna Spaccata... in questa stagione sono a corto d'acqua, ma la secca è un'ottima occasione per andare in cerca di orme. Il tramonto poi è un momento magico per tutta la natura e anche per noi, e andiamo a fare una passeggiata sul letto asciutto del Lago di Barrea, da Civitella Alfedena fino al Colle Ciglio.
Le ombre si allungano e il sole si attarda ad accarezzare le case di Barrea. Sulla destra della foto, il boscoso Colle Ciglio.
A terra, nel fango ormai asciutto tante storie... di animali venuti a bere o a fiutare altri animali.
A parte i cavalli...
... troviamo tracce di canidi...
... cinghiali...
... e orsi!!!
Poco lontano, tra gli alberi, anche i suoi profumati (per davvero!) escrementi.
L'aria è tiepida e c'è un bel silenzio, rotto solo dal canto degli uccelli.
Su un isolotto, avifauna acquatica. Mi sembra di riconoscere dei cormorani e un airone cenerino.
Saliamo sul Colle Ciglio. Cominciano ad accendersi le prime luci nei paesi, a Barrea...
... a Civitella Alfedena (a sin) e a Villetta Barrea (a destra).
Torniamo indietro sul sentiero, nel profumo della notte che scende.
Al sorgere del sole, siamo a Barrea, ancora con gli occhi fissi sul lago...
... le cime illuminate dal sole sono sul fronte opposto.
Arrivano tutti gli amici e ci spostiamo all'attacco del sentiero.
La giornata promette bene.
Saliamo nella Valle dell'Inferno, verso il lago Vivo.
Di infernale non ha proprio niente.
Alla Madonna del Buon Passo, il sentiero si fa meno ripido...
... ma si prosegue più lentamente, perché la faggeta merita di essere fotografata, ancora...
... e ancora...
... e ancora...
I colori hanno un'incredibile tonalità calda... la ritroveremo nella foto?
Nelle foto di Ida pare proprio di sì!!
Usciamo dal bosco...
... con l'ansia di affacciarci finalmente...
... sul Lago Vivo, o meglio sul valloncello che in primavera lo ospita.
E' un angolo davvero speciale del parco, circondato dalle faggete e coronato dalle cime
dei Monti della Meta. Otre il Monte Iamiccio (sulla destra), già si intravedono il Monte Petroso e la sua spigolosa anticima sud.
Il posto merita una foto ricordo.
Di tutti i tipi...
... anche con francobollo!!
Riprendiamo il cammino con l'anima leggera...
... transitiamo per la "Fonte degli Uccelli". Vicino l'acqua avvengono sempre piccoli miracoli.
Proseguiamo oltre...
... verso Valle Cupella.
Il sentiero attraversa un lembo di faggeta d'autunno vestita.
In una foto, la meraviglia è soprattutto nei colori...
... dal vivo non gioiscono solo gli occhi, ci sono anche il profumo del bosco... la fresca carezza dell'aria sulla pelle... la dolce sensazione dell'abbraccio della natura.
E poi... tataaaa!!!!
Lo spettacolo non finisce mai! Ora le cime dei Monti della meta si snocciolano sotto i nostri occhi...
... le nuvole e le macchie rosse e verdi della vegetazione le impreziosiscono come gioielli.
Ancora niente cervi, ma proseguiamo fiduciosi!
Da Valle Cupella...
... saliamo verso il valico per Valle Lunga.
Come suggerisce il nome, la valle è bella lunga e per immortalarla occorrono due foto: prima parte...
... e seconda parte!
Oltre la valle, la lunga cresta est del Monte Tartaro, che spicca in fondo con le sue ripide pareti.
Siamo a ca. 1910 m di altitudine e decidiamo di fermarci... anche perché proprio di fronte, sulla verticale del laghetto, abbiamo un nutrito branco di cervi.
Sono davvero tanti e i bramiti rimbombano forte sui fianchi della valle.
I maschi sono ancora nel pieno del fermento della stagione degli amori.
Pausa panino con vista sui cervi e sul paradiso!!!
Siamo a ottobre , ma il sole è ancora forte e caldo. Dopo un'oretta di placida contemplazione, torniamo sui nostri passi.
Tappa alla "Fonte degli Uccelli".
Scendiamo poi per altra via, attraversando una faggeta a cui manca solo la parola.
Vecchi patriarchi, pieni di muschi, licheni, funghi...
... e colossi maestosi.
Boschi così, fanno innamorare...
... e quando c'è bisogno di aiuto, non ci tiramo indietro!!
C'è anche Barbalbero!
Raggiungiamo un belvedere mozzafiato sulla Valle del Rio Torto.
La vista si spinge fino alla Montagna Madre.
Foto di gruppo con vuoto alle spalle...
... vuoi guardare?
Poco più a valle, il Rio Torto imbrigliato dà vita al Lago di Montagna Spaccata.
L'anello si chiude a Barrea e in un ultimo slancio di generosità ci regala una scorpacciata di more e nocciole. E va bene!!! Vorrà dire che torneremo!!!
Un abbraccio grande grande a tutti gli amici e grazie a Ida per le bellissime foto!
Per saperne di più sulla stagione degli amori del cervo, vai all'articolo "Il bramito del cervo".
Comments (2)
ida perfetti
Marco Berardi