Un giorno da pastore
Sui pascoli di Campo Imperatore con pecore, cani e pastore
Finalmente arriva il gran giorno... quello in cui ci caleremo con tutte le zampe nei panni di un pastore.
Siamo a Campo Imperatore, lo storico cuore pulsante dell'Abruzzo pastorale. Le pecore non sono più milioni, come un tempo, ma ci sono ancora e noi passeremo la giornata in loro compagnia, a zonzo tra i pascoli della piana.
Ci avviamo nelle sconfinate praterie, ai piedi del Monte Camicia...
... per raggiungere lo stazzo, dove già si lavora alacremente per la mungitura mattutina.
I cani pastore ci vengono incontro minacciosi, ma Luna e Pippo intervengono subito a tranquillizzarli (grazie, siete grandi!).
Salutiamo il signor Cesare, impegnato a spingere le pecore verso il guado della mungitura.
Ma dove sono Alessandro e Malic?
Eccoli! Seduti alle loro postazioni al lavoro. C'è un gran belare e i cancelletti si aprono e si chiudono rapidamente a lasciar passare le pecore già munte.
E' un duro lavoro (Alessandro ci mostrerà poi i calli alle mani), ma, per noi cittadini, è uno spettacolo nuovo ed emozionante!
Malic ha aggiunto un optional alla sua postazione... una tenda parasole per la mungitura serale.
A vigilare sulle operazioni c'è un tenero cucciolotto, che viene immediatamente adottato da tutta la compagnia (la nostra bianca e soffice mascotte!)
Con attenzione controlla il buon andamento della mungitura...
... tranquillizzando le pecore con carezze...
... e bacetti. Chissà che non sia convinto anche lui di essere una pecora!
Il recinto delle pecore già munte si fa sempre più pieno...
... l'altro sempre più vuoto. Il lavoro è quasi fatto.
Mentre il cucciolotto partecipa all'eccitazione generale, i cani adulti osservano da lontano.
Da bravi saggi, risparmiano le energie!
Finita la mungitura, si filtra il latte.
... lo stesso latte che useremo nel pomeriggio per fare il formaggio.
Alessandro ci racconta... il caldo eccessivo incide sulla quantità di latte prodotto
Archiviata la mungitura, non resta che mettersi in cammino... c'è chi si gratta e si stiracchia...
... e chi è già pronto!
Malic apre il recinto...
... si parte!
Come di consuetudine, il gregge sale verso il fontanile...
... e noi lo seguiamo pigramente.
L'acqua arriva direttamente dalla presa di Fonte Grotta, la risorgenza più alta dell'Appennino.
Da sempre conosciuta dai pastori (anche Malic ce ne parla).
Gli spazi ariosi... il silenzio rotto solo dallo zampillare dell'acqua e dal belare...
... che pace...
Arrivano tutti.
Malic è un bravo cantastorie... l'erba migliore, il temporale, la sorgente, il raduno degli ovini.
Ripartiamo, mentre il cucciolotto comincia già a mostrare i primi segni di stanchezza.
Pecore, cani, pastori e pastori per un giorno... tutti allineati sul sentiero.
Raggiungiamo il vallocello ai piedi della vecchia miniera. Da qui è ben visibile l'ingresso di Fonte Grotta, sotto la fascia rocciosa in alto a destra.
Facciamo tappa al masso aragonese.
Mentre raccontiamo...
... arriva anche il piccolo, sempre più stanco.
Subito si sdraia all'ombra del masso e si addormenta.
Malic è contentissimo di mettersi in posa per i nostri scatti.
Poi ci mostra le erbe apprezzate dal gregge e quelle invece indigeste.
I cani se ne stanno sdraiati a riposare...
... invece che seguire le pecore, che spariscono all'orizzonte verso il Prena.
Mentre Malic le raggiunge...
... andiamo a dare un'occhiata da vicino ai resti della miniera.
Il cucciolo, sfinito, accetta volentieri di farsi portare in braccio.
Con Pietro è amore a prima vista!
Curiosando intorno troviamo un bell'alberello di pero corvino...
... e anche due belle vipere dell'Orsini.
Il cielo si fa minaccioso e, dopo i racconti di Malic su grandinate e fulmini, decidiamo prudentemente di tornare indietro.
Il gregge è ancora lontano... che si fa con il cucciolotto? Ce lo riportiamo a casa? Sarà meglio lasciarlo allo stazzo...
... dove subito si addormenta.
Ciao, piccoletto!! Ti vogliamo bene!
Sulla via del ritorno...
La nostra giornata da pastore non è ancora finita. Ci spostiamo a Castel del Monte, dove ci sono ancora i segni della festa delle Streghe, che si tiene ogni anno ad agosto.
Alessandro ci accoglie presso il suo punto vendita (in questi giorni molto frequentato) e da bravo mastro casaro, ci mostra la trasformazione dal latte al formaggio... non di un formaggio qualsiasi, ma del famoso Canestrato di Castel del Monte, uno dei preziosi presidi slow-food del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga.
Gli accorgimenti da seguire per ottenere un buon formaggio sono tanti e Alessandro ci apre gli occhi su un mondo, che ci rendiamo conto di conoscere davvero poco.
Sotto il tocco sapiente delle sue mani, prende vita il formaggio. Il primo assaggio è da leccarsi i baffi!
Ora tocca a noi... ognuno prepara la sua formaggetta.
Che spasso!
A conclusione della giornata, Marinella (che mi spiace di non aver fotografato) ci prepara una degustazione dei prodotti dell'azienda... non solo pecorino di varia stagionatura, ma anche i salumi ricavati dall'allevamento del maiale (anche quello nero autoctono abruzzese).
Peccato che Malic non sia con noi!
Un ringraziamento di cuore ad Alessandro e Marinella e a Malic per averci fatto vivere una giornata così ricca di emozioni. Un abbraccio a tutti i partecipanti e un grazie speciale a Pietro, che con i suoi scatti (da vero artista) ha arricchito il nostro foto-racconto.
Guarda il breve filmato della mungitura e dell'abbeveraggio.
I prossimi appuntamenti con le pecore e il pastore sono fissati al 13,20,26 luglio e al 10 agosto. Guarda qui!
Il 2 luglio invece tornerà la transumanza da Castel del Monte ai pascoli di Campo Imperatore. Guarda i dettagli e prenota con i tuoi amici.